Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi รจ distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Based on a work at http://otticosolitario.it/</a
Continue ReadingBasta Palle – i palloni della Serie A –
(๐๐ท ๐ฏ๐ธ๐ฝ๐ธ, ๐ฒ๐ต ๐น๐ช๐ต๐ต๐ธ๐ท๐ฎ ๐ป๐ช๐ฏ๐ฏ๐ฒ๐ฐ๐พ๐ป๐ช๐ฝ๐ธ ๐ผ๐ธ๐น๐ป๐ช ๐ต๐ธ ๐ผ๐ฝ๐ช๐ท๐ญ ๐ฎฬ ๐ฒ๐ต ๐๐ฒ๐ด๐ฎ ๐ฃ๐ธ๐ฝ๐ช๐ต 90, ๐ฒ๐ท ๐ญ๐ธ๐ฝ๐ช๐๐ฒ๐ธ๐ท๐ฎ ๐ช ๐ต๐ฎ๐ฐ๐ฑ๐ฎ ๐ฎ๐ผ๐ฝ๐ฎ๐ป๐ฎ ๐ฎ ๐ฌ๐ต๐พ๐ซ ๐ฏ๐ฒ๐ท๐ธ ๐ช๐ต๐ต๐ช ๐ผ๐ฝ๐ช๐ฐ๐ฒ๐ธ๐ท๐ฎ ๐น๐ป๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ญ๐ฎ๐ท๐ฝ๐ฎ ๐ฒ๐ต 2007/08) Basta palle,ย recitava lo spot della Nike, in quella maledetta stagione promozionale che precedeva il campionato 2007-2008. Fu cosรฌ che la Lega, da anni ben marciante verso una globalizzazione e commercializzazione pressochรฉ totali, decise di stipulare un faraonico contratto con la Nike, ed istituire il Pallone Unico (cosa che in altre nazioni era giร in uso da tanti anni). Vide la fine, purtroppo, la stupenda epoca in cui ogni squadra aveva il proprio, personalizzato con stemmi e colori, e che, a mio parere, aveva visto… Read More
Continue ReadingMostrate i pugni e battagliate.
Cagliari, 24 Settembre 1955. Mi chiamo Mario, ho ventisei anni. Questa รจ la scuola piรน antica della cittร . Si trova nella via di cui porta il nome, Giuseppe Manno. Stamattina ho chiuso il portone della casa dove vivo da quando sono nato, e in quindici minuti mi sono ritrovato tra questi banchi. Sono i primi giorni di didattica, sia per voi che per me, che ho appena cominciato il lavoro per cui ho studiato per mezza vita. Di tanto in tanto, quando il cielo รจ coperto dalle nuvole, percorrendo quei cinquecento metri in salita, mi capita di ritornare con la mente al passato. Passo dinanzi alla chiesa di SantโAntonio Abate… Read More
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Mario urlรฒ di nuovo. Scese gli scalini a quattro a quattro. Arrivรฒ al secondo piano, poi al primo, infine giunse al piano terra. In lontananza un uomo in divisa, di spalle, tirava forte il collare di Mario il Brigante. Ehi! Bitte! Bitte! Fermo! Tenente CAZZO! Fermo! Sรฌ, dico a te, tenente Cazzo, o come ti chiami- urlรฒ come se cercasse di sputare il suo stesso fegato per usarlo come arma per difendere il suo Brigante. Lโuomo si fermรฒ, Mario corse a perdifiato, quella parte dellโospedale era affollata di persone che andavano e venivano via, tutti si fermarono ad osservare quella scheggia impazzita. Quando Mario li raggiunse, gridรฒ: Bitte! Hai tre… Read More
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Era ormai notte fonda, quando Mario, Il Brigante e Ponziano erano stati caricati su un carro ambulanza, e portati allโospedale. Ponziano era privo di conoscenza, e il ragazzo, mostrando i pugni e sistemandosi la lunga gonna per preparare un attacco a calci, era riuscito a impedire che li separassero. Ai medici aveva raccontato di essere stato soccorso da quellโuomo, che non conosceva, mentre si trovava nel mezzo del bombardamento. Solo alcuni giorni dopo, i medici avevano scoperto che era un soldato del Regio Esercito. Mario invece era stato destinato ai ricoveri sotterranei dellโospedale, e da allora si era ben guardato dallโuscire, per sfuggire alle ricerche dei tedeschi. Lโospedale Civile si… Read More
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Bum! Una piccola nube, odore di polvere da sparo e un lamento canino. Mario sentรฌ il cuore spaccare le costole e venire fuori dal petto, il cane fece un balzo indietro e restรฒ pietrificato. Nel mentre i tedeschi impugnarono dei piccoli revolver che avevano alla cintura, Ponziano si girรฒ e sparรฒ un altro colpo, mirando ai loro piedi. Dalla piccola cartuccera nella tracolla, estrasse dei proiettili, armรฒ nuovamente il fucile e fece fuoco unโaltra volta, sempre tenendo bassa la canna. I tedeschi restarono a terra coprendosi il capo con le mani. Ad ammazzaโ uno sconosciuto coโ la divisa diversa dalla mia pe faโ contenti li governatori nun ce so bono,… Read More
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Il soldato scosse un braccio e lo mosse lentamente, fece lo stesso con lโaltro, infine piegรฒ una gamba e alzรฒ la testa. Me ce chiamavano a scola โ disse, cercando di sturarsi le orecchie con il dito indice. Cosa? Chi? Imbecille: me ce chiamavano a scola, peโ questo ho mollato in prima elementare. Mario รจ lรฌ, dobbiamo andare a prenderlo! Come facciamo? Cadeno le bombe! Ma che te sei ammattito? Sรฌ, sono matto! โringhiรฒ con tutto lโardore che aveva in corpo, scoprendo i denti, tutti rossi di sangue- Forza, andiamo! Ponziano si alzรฒ, videro unโenorme massa nera muoversi allโimpazzata in mezzo alle macerie. Una puzza tremenda andรฒ a coprire lโodore… Read More
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Arrivarono alla stazione, girarono attorno alla piazza per alcuni minuti. Donne che tenevano per mano un bambino, che a sua volta ne teneva uno piรน basso e cosรฌ via, anziani con delle enormi scatole in spalla o sopra la testa, un uomo che faticosamente trasportava una macchina per cucire in ferro pesante. Intere famiglie che si stringevano come in una grande catena fatta di paura e speranza, ed avevano una premura matta. Tutta la cittร era in fila per partire e la stazione era un enorme carnaio in preda alla confusione. Gli operatori delle ferrovie cercavano di destreggiarsi come potevano, perdevano il fiato a forza di usare il fischietto e… Read More
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Ponziano e Mario si reincontrano.
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Mario si svegliรฒ con un mal di testa pulsante e fortissimo. Sentรฌ una punta sopra la fronte, come se avesse una fasciatura stretta, sotto alla quale si era incastrato un sasso. Si toccรฒ e sentรฌ dolore. Provรฒ ad alzarsi, e dovette aiutarsi con le mani: le gambe erano intorpidite, la coscia destra impanata di polvere e intonaco. Restรฒ in piedi per alcuni secondi, cercando di guadagnare equilibrio. Si spostรฒ verso lโesterno, barcollando. Arrivato fuori, una folata di vento lo aiutรฒ ad accorgersi di essere nudo. Il petto completamente segnato da lunghe striature rosse, vi passรฒ una mano sopra e delle fitte lancinanti lo fecero scattare. Tornรฒ dentro. Restรฒ sconvolto a… Read More
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