Adidas Etrusco, Mondiale d’Italia 1990

Uno dei palloni più ricercati nel mondo del collezionismo.  Esteticamente è davvero bello, i materiali, lucidi e ultra impermeabilizzati, sono tipici dei palloni cuciti moderni. Questo pallone è forse uno dei più conosciuti, sarà per il nome accattivante, sarà forse perché il mondiale giocato in Italia segnò il passaggio del calcio da sport popolare a progetto commerciale di livello globale. Questo in mio possesso è molto rovinato, ma ho deciso di prenderlo perché è l’esatta versione che si utilizzò in campo, molto, molto rara. E teniamo presente che di Adidas Etrusco per competizioni professionistiche esistono una cosa come settemilacinquecento versioni. Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con… Read More

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Adidas Finale Cardiff

Pallone Champions League, con le stampe della finale tra Juventus e Real Madrid 🙂 🙂 Ho il progetto di acquistare i tre palloni delle tre finali perse dalle italiane negli ultimi 20 anni. Questo è uno. Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Based on a work at http://otticosolitario.it/</a

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Questra Europa, Europei 1996

Questo pallone è forse uno di quelli che mi piacciono di più. Sia per il pregio delle stampe, anche al tatto, sia per i colori. E’ uno dei palloni più difficili da identificare, visto che, per le linee da gara professionistiche, ne esistono almeno tre  o quattro versioni. Questa è quella che io chiamo Prima Linea, ovvero quella autentica usata nell’europeo. Sospetto che sia lo stesso usato anche nel tragico spareggio del Cagliari contro il Piacenza, giocato a Napoli nel 1997, sebbene, in una partita simile non escluderei che abbiano usato le altre versioni. Sono molto affezionato a Lui, perché fu uno die palloni che mia cugina trovò nella soffitta… Read More

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Ho ricevuto un pacco

Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Based on a work at http://otticosolitario.it/</a

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Basta Palle – i palloni della Serie A –

(𝓘𝓷 𝓯𝓸𝓽𝓸, 𝓲𝓵 𝓹𝓪𝓵𝓵𝓸𝓷𝓮 𝓻𝓪𝓯𝓯𝓲𝓰𝓾𝓻𝓪𝓽𝓸 𝓼𝓸𝓹𝓻𝓪 𝓵𝓸 𝓼𝓽𝓪𝓷𝓭 𝓮̀ 𝓲𝓵 𝓝𝓲𝓴𝓮 𝓣𝓸𝓽𝓪𝓵 90, 𝓲𝓷 𝓭𝓸𝓽𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮 𝓪 𝓵𝓮𝓰𝓱𝓮 𝓮𝓼𝓽𝓮𝓻𝓮 𝓮 𝓬𝓵𝓾𝓫 𝓯𝓲𝓷𝓸 𝓪𝓵𝓵𝓪 𝓼𝓽𝓪𝓰𝓲𝓸𝓷𝓮 𝓹𝓻𝓮𝓬𝓮𝓭𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓲𝓵 2007/08) Basta palle, recitava lo spot della Nike, in quella maledetta stagione promozionale che precedeva il campionato 2007-2008. Fu così che la Lega, da anni ben marciante verso una globalizzazione e commercializzazione pressoché totali, decise di stipulare un faraonico contratto con la Nike, ed istituire il Pallone Unico (cosa che in altre nazioni era già in uso da tanti anni). Vide la fine, purtroppo, la stupenda epoca in cui ogni squadra aveva il proprio, personalizzato con stemmi e colori, e che, a mio parere, aveva visto… Read More

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Tutt’altro che calcio -il Poetto

Come promesso, partiamo con le presentazioni. Beh, la spiaggia del Poetto non è un personaggio, ma chi vive a Cagliari o conosce uno dei suoi abitanti, sa bene che per noi è molto, ma molto di più. Una sorta di fratello maggiore per cui si nutre un’incondizionata ed inesauribile stima. E’ proprio qui, al Poetto, che la squadra protagonista di Tutt’altro che calcio sottoscrive – a suon di racconti e sberleffi- la sua fondazione. Niente paura, queste semplici poesiole troveranno presto una spiegazione, man mano che andremo avanti col racconto.   Han provato a deturparmi Con quintal di rena nera La città da quasi un’era Può soltanto ricordarmi Fui teatro… Read More

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𝙂𝙞𝙪𝙡𝙞𝙖 𝙚 𝙡𝙖 𝙇𝙖𝙢𝙗𝙧𝙚𝙩𝙩𝙖

Giulia e la Lambretta   Cagliari, 26 Ottobre 1975. Mi chiamo Giulia. E questa è la mia storia. Sono nata in un piccolo paese nella provincia di Cagliari, nel 1922. Mio padre era un soldato della Brigata Sassari, combatté al Fronte Italiano nella guerra del Quindici Diciotto. Prima di partire, faceva il contadino. Avevamo un discreto appezzamento di terra, che si estendeva tutto attorno alla nostra casa. Nel 1914 io ero solo un dolce sogno che saltellava dalla mente della mia futura mamma a quella del mio futuro padre, un sogno che si interruppe quando l’Italia costituì il glorioso reggimento di fanteria, che negli anni a seguire fu tanto acclamato… Read More

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Mostrate i pugni e battagliate.

Cagliari, 24 Settembre 1955. Mi chiamo Mario, ho ventisei anni. Questa è la scuola più antica della città. Si trova nella via di cui porta il nome, Giuseppe Manno. Stamattina ho chiuso il portone della casa dove vivo da quando sono nato, e in quindici minuti mi sono ritrovato tra questi banchi. Sono i primi giorni di didattica, sia per voi che per me, che ho appena cominciato il lavoro per cui ho studiato per mezza vita. Di tanto in tanto, quando il cielo è coperto dalle nuvole, percorrendo quei cinquecento metri in salita, mi capita di ritornare con la mente al passato. Passo dinanzi alla chiesa di Sant’Antonio Abate… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – C𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝔽𝕚𝕟𝕒𝕝𝕖

Mario urlò di nuovo. Scese gli scalini a quattro a quattro. Arrivò al secondo piano, poi al primo, infine giunse al piano terra. In lontananza un uomo in divisa, di spalle, tirava forte il collare di Mario il Brigante. Ehi! Bitte! Bitte! Fermo! Tenente CAZZO! Fermo! Sì, dico a te, tenente Cazzo, o come ti chiami- urlò come se cercasse di sputare il suo stesso fegato per usarlo come arma per difendere il suo Brigante. L’uomo si fermò, Mario corse a perdifiato, quella parte dell’ospedale era affollata di persone che andavano e venivano via, tutti si fermarono ad osservare quella scheggia impazzita. Quando Mario li raggiunse, gridò: Bitte! Hai tre… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐗

Bum! Una piccola nube, odore di polvere da sparo e un lamento canino. Mario sentì il cuore spaccare le costole e venire fuori dal petto, il cane fece un balzo indietro e restò pietrificato. Nel mentre i tedeschi impugnarono dei piccoli revolver che avevano alla cintura, Ponziano si girò e sparò un altro colpo, mirando ai loro piedi. Dalla piccola cartuccera nella tracolla, estrasse dei proiettili, armò nuovamente il fucile e fece fuoco un’altra volta, sempre tenendo bassa la canna. I tedeschi restarono a terra coprendosi il capo con le mani. Ad ammazza’ uno sconosciuto co’ la divisa diversa dalla mia pe fa’ contenti li governatori nun ce so bono,… Read More

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