𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝙓𝙄𝙑

Quando si rese conto di essere ancora vivo si ritrovò per terra, le ginocchia attaccate alla testa e la schiena inarcata, non riusciva a vedere nulla. Un ronzio nelle orecchie, odore di terra e polvere da sparo, il respiro corto. Prima di alzarsi si toccò le gambe, erano al loro posto, ma completamente nude, come il resto del corpo. Continuava a non vedere, avvertì un solletico alla fronte, si sfregò e sentì un liquido viscoso e caldo bagnargli la mano. Tirò via il suo sangue dagli occhi e vide la luce. Il cancello della villa era completamente rigonfio, bombato verso l’interno. Il muro su cui poggiava aveva dei danni nella… Read More

Continue Reading

Cosa m’è necessario.

Da ragazzi ci piaceva andare in giro a cercare dei posti riservati, dove poter sedere e bere qualche birra. Eravamo sempre gli stessi, anzi sarebbe più corretto dire che eravamo sempre noi due. Il desiderio di farlo nasceva solo se collegato alla prospettiva di stare assieme, e quando eravamo fortunati, quando la buona sorte ci riservava una seduta tra le sue braccia, eravamo in tre, ci accompagnava Stefano. Stefano era un amico di tutti i giorni, anche se non lo frequentavamo proprio dal lunedì alla domenica. Non era semplice stargli accanto, e come tutte le cose complicate, ci era necessario. Era egocentrico e goliardico, aveva fantasia, s’inventava un modo per… Read More

Continue Reading