1983, Costa di Sopra. Si erano trasferiti laggiù intorno al 1978, l’azienda di papà andava bene, e il mutuo chiesto per riscattarla dai vecchi soci era quasi estinto. Si trovava in una lottizzazione elegante e silenziosa in una periferia non troppo lontana. Un paio d’anni e la baracca sarebbe stata loro. Mezzora di macchina lungo la spiaggia e si era arrivati a Cagliari. Matteo Angioy giocava col pallone di Natale. Al buon Gesù Bambino ne aveva chiesto uno uguale a quelli che usava Zico ai mondiali, il Tango. Correva dietro quella boccia come un forsennato. Un tocco di interno e uno di esterno, poi passaggio al compagno di nome Muro,… Read More
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