Mario entrò in cella. Come sempre socchiuse la grata, si coricò e si girò su di un lato, con una mano abbracciò il cuscino, con l’altra si aggrappò alla testata e cominciò a carezzarla. Da giorni, toccare quel metallo irregolare e gelato era il suo coadiuvante per liberare la mente e addormentarsi. Pensò intensamente ai suoi pomeriggi col suo amato cane. Le loro passeggiate per i vicoli, le scalate sulle ripide viuzze del Castello, le sieste sotto il sole del pomeriggio, a godersi la brezza e il panorama sul Golfo degli Angeli. Gli parlava come si parla al più intimo degli amici, indicava lontano e gli esponeva il progetto di… Read More
Continue Reading𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗜𝗜𝗜
Uscì, cercando di tenere il suo nuovo amico per la collottola, ma capì subito che era inutile: il piccolo Sanbernardo lo seguiva come un’ombra. Arrivato davanti a casa, vide zio Angelo che lo aspettava con le braccia conserte. Quando si accorse del quadrupede, fece una piccola smorfia: Beh? Era meglio un maiale, ma in tempo di guerra ci accontentiamo. Lui è mio amico, e non si tocca. Ecco i viveri per oggi. Gli porse l’involucro. Dalla pagnotta mancavano dei tozzi, dati in pasto al cane lungo il tragitto. Zio Angelo guardò il contenuto, prese una mela per sé e ne lanciò una a suo nipote, poi entrò dentro, dicendo: Questa… Read More
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