Una volta mi trovavo nel corridoio delle camerate, nel convitto di Spoleto. Frequentavo la terza superiore e lui la quinta. Io procedevo verso la mia stanza, e per raggiungerla dovevo superare la soglia della sua, dove lui era poggiato a far nulla. Come fosse al bar in paese. Mi guardava e dopo che lo superai e gli rivolsi le spalle, cominciò: “La troverò sopra il mare, sulle labbra la potrò baciare, là arriverò, quando è sera, quando il sole tramonta in rivieeeeera”. Mi girai per seguire la sua performance solo alla fine della strofa, e lo trovai a suonare una chitarra immaginaria. Si chiamava Gaetano, era lucano ed era uno… Read More
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