Il rifugio – capitolo finale.

Un pomeriggio di Maggio, lo ricordo bene, era una serata bellissima. Il sole era a mezza altezza, e con le maniche delle felpe tirate su, sporchi da capo a piedi dopo ore a correre per le vie, trovammo un nuovo tesoro. Non pesava come l’oro e non ne valeva le pecunie, ma per noi era altrettanto prezioso. Erano purtroppo le sette e mezza, e il coprifuoco era per le otto. Ci trovavamo a due isolati dal nostro, in una strada dove non passavamo mai. Il marciapiede era largo cinquanta centimetri, poi iniziava una distesa di fiori gialli dal gambo alto e dall’odore sgradevole, ma a noi non dispiaceva. Francesco Grande,… Read More

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