𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – C𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝔽𝕚𝕟𝕒𝕝𝕖

Mario urlò di nuovo. Scese gli scalini a quattro a quattro. Arrivò al secondo piano, poi al primo, infine giunse al piano terra. In lontananza un uomo in divisa, di spalle, tirava forte il collare di Mario il Brigante. Ehi! Bitte! Bitte! Fermo! Tenente CAZZO! Fermo! Sì, dico a te, tenente Cazzo, o come ti chiami- urlò come se cercasse di sputare il suo stesso fegato per usarlo come arma per difendere il suo Brigante. L’uomo si fermò, Mario corse a perdifiato, quella parte dell’ospedale era affollata di persone che andavano e venivano via, tutti si fermarono ad osservare quella scheggia impazzita. Quando Mario li raggiunse, gridò: Bitte! Hai tre… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗

Era ormai notte fonda, quando Mario, Il Brigante e Ponziano erano stati caricati su un carro ambulanza, e portati all’ospedale. Ponziano era privo di conoscenza, e il ragazzo, mostrando i pugni e sistemandosi la lunga gonna per preparare un attacco a calci, era riuscito a impedire che li separassero. Ai medici aveva raccontato di essere stato soccorso da quell’uomo, che non conosceva, mentre si trovava nel mezzo del bombardamento. Solo alcuni giorni dopo, i medici avevano scoperto che era un soldato del Regio Esercito. Mario invece era stato destinato ai ricoveri sotterranei dell’ospedale, e da allora si era ben guardato dall’uscire, per sfuggire alle ricerche dei tedeschi. L’ospedale Civile si… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐗

Bum! Una piccola nube, odore di polvere da sparo e un lamento canino. Mario sentì il cuore spaccare le costole e venire fuori dal petto, il cane fece un balzo indietro e restò pietrificato. Nel mentre i tedeschi impugnarono dei piccoli revolver che avevano alla cintura, Ponziano si girò e sparò un altro colpo, mirando ai loro piedi. Dalla piccola cartuccera nella tracolla, estrasse dei proiettili, armò nuovamente il fucile e fece fuoco un’altra volta, sempre tenendo bassa la canna. I tedeschi restarono a terra coprendosi il capo con le mani. Ad ammazza’ uno sconosciuto co’ la divisa diversa dalla mia pe fa’ contenti li governatori nun ce so bono,… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝙓𝙑𝙄𝙄𝙄

Il soldato scosse un braccio e lo mosse lentamente, fece lo stesso con l’altro, infine piegò una gamba e alzò la testa. Me ce chiamavano a scola – disse, cercando di sturarsi le orecchie con il dito indice. Cosa? Chi? Imbecille: me ce chiamavano a scola, pe’ questo ho mollato in prima elementare. Mario è lì, dobbiamo andare a prenderlo! Come facciamo? Cadeno le bombe! Ma che te sei ammattito? Sì, sono matto! –ringhiò con tutto l’ardore che aveva in corpo, scoprendo i denti, tutti rossi di sangue- Forza, andiamo! Ponziano si alzò, videro un’enorme massa nera muoversi all’impazzata in mezzo alle macerie. Una puzza tremenda andò a coprire l’odore… Read More

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𝓜𝓪𝓻𝓲𝓸 𝓲𝓵 𝓑𝓻𝓲𝓰𝓪𝓷𝓽𝓮 – 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕

Spinse la porta, il muso del cane lo precedette, entrando in casa. È tardi. Abbiamo già mangiato. Lì c’è la tua cena. – lo accolse sua zia. Mario si sedette al tavolo, sollevò il coperchio dal piatto. Un pezzo di pane e dei peperoni bolliti, ormai freddi. Ma come? Sapete che detesto i peperoni. Stamattina vi ho portato delle carote, patate, verd…. – Non arrivavi, imparerai che non siamo ai tuoi comodi, come tuo padre – tagliò corto zio Angelo. Mario divise in due quello che aveva davanti. Il Brigante lo attendeva con i suoi occhi adoranti e le orecchie distese sulla sua coscia, impiegò un secondo a inghiottire ogni… Read More

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Il prossimo

Il Prossimo. Devo starti lontano Ma Non pensar che sia sciocco ‘che anche se non ti tocco Io ti tendo la mano È per questo che penso Di rialzarci abbiam fretta La strategia perfetta È di usare il buon senso. href=”http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/” rel=”license”>Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.Based on a work at http://otticosolitario.it/.

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Non sarai mai solo

Non so quale partita fosse, ricordo solo che io, che avevo l’ abbonamento, l’ascoltai alla radio, perché essendo in notturna non potevo andare allo stadio, dal momento che il giorno dopo avevo la scuola. Non parlerò di calcio, non parlerò della passione che spinge queste persone a fare quello che fanno, non parlerò del tifo e dei cori. Parlerò di un fatto sostanziale, che in questo striscione è espresso in tutta la sua potenza. L’unica parola che io vorrò sentire, quando sarò in punto di morte, o in un mare immenso di guai, è questa : “non sarai mai solo”. I tifosi, tra un coro, un vaffanculo e una scazzottata,… Read More

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