“Al Tre scavalco la finestra e corro più veloce della luce”, disse tra sé e sé. “Uno, Due, Tre”, ma non si mosse. “Uno, due, Tre”, niente. Sospirò, un rivolo di sudore colò dalle basette e solcò la guancia, innescando un leggero brivido che gli percorse la schiena come una scossa elettrica. “Uno, due, ETTREE’!”, gridò. Scattò e si mise a cavalcioni sulla finestra, ma non uscì, la curiosità fu più forte della paura, i rumori dietro il muro si fecero più veloci. Una sagoma fece capolino. Era un cane. Lo guardò con aria interrogativa, annusò il pavimento e sbuffò per espellere la polvere. Le orecchie flosce che toccavano terra.… Read More
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