Arrivarono alla stazione, girarono attorno alla piazza per alcuni minuti. Donne che tenevano per mano un bambino, che a sua volta ne teneva uno più basso e così via, anziani con delle enormi scatole in spalla o sopra la testa, un uomo che faticosamente trasportava una macchina per cucire in ferro pesante. Intere famiglie che si stringevano come in una grande catena fatta di paura e speranza, ed avevano una premura matta. Tutta la città era in fila per partire e la stazione era un enorme carnaio in preda alla confusione. Gli operatori delle ferrovie cercavano di destreggiarsi come potevano, perdevano il fiato a forza di usare il fischietto e… Read More
Continue ReadingMi chiaman fifone
Mi chiaman fifonePerché un soffio di ventoMi desta spaventoE lo chiamo tifone Con gli amici è una guerraHo terror di volareNon m’importa viaggiareSe non coi piedi in terra Odio qualsiasi bolideOdio il mezzo che sfrecciaDi ‘sto mondo che è un CacciaMi professo un apolide Mi piace assai il trenoChe se corre un po’ troppoCon destrezza lo stoppoPerché tiro giù il freno E poi lascia osservareTaglia in due le cittàLa sua “velocità”È che aiuta a imparare Devo dirvi ch’è veroPur se in senso un po’ lato“Isolano” è il mio trattoE ne vado anche fiero Ho tre giorni di tempoSe lascio la SardegnaLa tristezza mi segnaE non mi dà più scampo Mia… Read More
Continue ReadingIl carrello bar
C’erano i carrelli bar, uno partiva dalla coda, l’altro dalla testa dell’aereo su cui stavo. Turbolenze lievi, ma non per questo meno frustranti. Steward e hostess ne erano infastiditi perché lo sversamento delle bibite era difficoltoso. Noi passeggeri lo eravamo poiché si sa, quando l’aereo trema, scoda e rumoreggia pensi di essere sospeso in cielo, sorretto da un filo nelle mani di un bambino burlone ed annoiato. Questo era lo scenario prima dell’accaduto. Il posto numero 74f era occupato da una giovane ragazza coi capelli neri, gli occhi stanchi e, a giudicare dall’espressione, tanto affamata. I Frollilli Materani all’arancia erano il suo più ossessivo disio. Sedeva alla metà esatta dell’aeromobile.… Read More
Continue ReadingRacconti di un fifone solitario. Aereo.
Ricordi di un fifone solitario. Quando stai facendo il check-in prima di salire in aereo, osservi tutte quelle formalità espletate con fare ufficiale e solenne. Tu che hai accettato di volare solo per poterti trovare in un’ altra città dopo un’ ora, percorrerne le strade con una birra in mano, dire quello che ti passa per la testa e fare domande ai compagni che più che interrogative sono iperboliche, fatichi a non fantasticare un poco su tutto. Sulla tua morte ad esempio. Vedi il portellone dell’ aereo che una volta atterrati si apre, e invece della tua persona scarica la tua bara. Senza un motivo ben preciso, ma a destinazione… Read More
Continue Reading