Decisamente il pallone più brutto della storia del calcio, comprese bancarelle, tabacchini e fiere campionarie piene di palloni con le bandiere di tutto il mondo disegnate.
Non possiamo più usare il termine “rivestimento”, “pannello”, “cuciture”…”pellame” sarebbe una bestemmia. Per queste ciofeche possiamo solo parlare di MEMBRANA. La MEMBRANA esterna di un non meglio identificato materiale di non meglio identificati colori, di un non meglio identificato odore che persiste negli anni, dotata di non meglio identificati sistemi anti scivolo, è uno schifo.
Provo un’emerita avversione verso il pallone unificato, istituito dalla stagione 2007/2008 (o era l’anno prima?). Il pallone personalizzato, oltre ad essere una bella peculiarità della squadra che giocava in casa, era anche una discreta parte del fattore campo. Ma il calcio moderno è questo: globalizzare per appianare più possibile le discriminanti. Noi invece abbiamo stupende testimonianze di spareggi disputati in campo neutro, con il pallone della squadra della città ospitante. Porto l’esempio di Torino Perugia, nel 1990. Si giocò a Reggio Emilia e si usò il Mitre Ultimax Reggiana. E affanculo.
Per questo pallone provo un sincero senso di vomito. Innanzitutto perché è della stagione in cui il Cagliari era in B (in A c’era il Carpi, peccato non avere avuto il piacere di incontrarli), in secondo luogo perché la MEMBRANA rende il pallone una sorta di oggetto misterioso, un’entità ignota che produce il rumore di uno schiaffo quando viene calciata, e che rotola, sì, ma senz’anima. Io che peso più di un quintale, rotolo, ma ho un’anima, per farvi un esempio.
Poi, la MEMBRANA si slabbra, quindi quando gonfi il pallone restano delle piccole deformazioni, poi, la camera d’aria all’interno, gonfiandosi, espelle l’aria stanziata tra essa e la MEMBRANA, e questa esce piano piano, e mentre la senti sibilare da sotto la valvola o da un foro nella MEMBRANA, senti che la camera d’aria è staccata dalla MEMBRANA, come quelle palline magiche, fatte apposta per modificare i rimbalzi e le traiettorie.
E poi, ma che colori schifosi sono? Il primo, forse i primi due palloni unificati erano carini, ma con questo si è toccato proprio il fondo. Forse signor Nike e la Lega si sono accordati per fare un pallone pessimo, in segno di lutto per l’assenza del Cagliari? Probabile.
Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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