… E d’estate dormi male
Tra sudate e gran bevute
Tra speranze d’un Maestrale
Che si sfoga in ripetute.
Dopo pranzo poi ti sdrai
Ma i vicini mangian tardi
Fan rumore, che asinai
Banchettando ad anacardi
Come Dumbo, s’è capito
E tu desto mai assopito.
Poi il silenzio infine arriva
I tuoi sensi vanno via
L’immaginazione è viva
Ma è un sogno, che magia!
Il tuo naso, che trombone
Con i ronfi fai la Tosca
Ma il buon Dio è un gran burlone
A destarti v’è una mosca.
Lanci un grido, trema il muro
E ricordi da ragazzo
Quando alcun faceva il duro
Tuo fratello come un razzo
Da vicin gli mostrava il muro
Neanche oggi io son solo
In silenzio, in eleganza
In volteggio, come in volo
Hap e Leonard fan la danza
E la mosca, poveraccia
Dei miei gatti è la caccia.
Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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