
Come già ho raccontato, conobbi i Clash Da bambino, per mezzo di mio fratello, ma più che altro per il nome.
Però la prima volta che ascoltai una loro canzone ero adolescente. Fu quando una notte, facendo avanti e indietro per i canali, trasmisero su Tmc2 il video di I fought the law. Mio fratello era presente, e mi spiegò chi fossero i Clash e cosa significasse quella canzone, inquadrandola brevemente nel movimento Punk. Restai affascinato sia dal pezzo, sia dalle immagini. Certo, la sua fallace (volutamente, credo) traduzione del titolo fece una grande parte: -questa canzone significa IO FOTTO LA LEGGE-. Lo disse tutto impettito, e lo ringrazio ancora oggi, recitando quella parte e traducendo in quel modo, mi stimolò ad approfondire.
Da grande poi, scoprii che era una cover, e anche se inizialmente ne rimasi deluso, poi, documentandomi, fui contento.
Questo è il video della canzone dei Bobby Fuller Four, madre del successo dei Clash.
Sapete perché mi piace? Perché questo testo, unito al sorriso, all’abito e alla pettinatura di Bobby, è un coacervo di contrasti che spiega molte e molte cose. Come la facilità di deviare rispetto alla strada, in un soffio, con la velocità con cui si cantano due versi musicati con qualche accordo.
Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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