Un’amica, tempo fa, mi sottopose questo esercizio. Una traccia con un personaggio in un’ ambientazione precisa e un limite di 180 caratteri.

Ecco la traccia:

  • Il guardiano del faro Crispi, situato sul Capo Guardafui in Somalia;
  • Centottanta caratteri.

Chiunque volesse scrivere il proprio racconto, potrà farlo nei commenti. Intanto pubblico il mio:

 

“Il guardiano del faro Crispi  guardava dinanzi a sé, poco lontano la nebbia nascondeva il “falso Capo Guardafui”. Quello fu l’istante in cui i ricordi, che fino ad allora si dissolvevano perdendosi verso il Grande Blu, cominciarono a sbattere sulla coltre grigia, per poi riaffiorare:

una moglie bionda e pettoruta, un figlio urlante, una villa di lusso sulle Cinque Terre, odore di pelle di poltrona e minestra. Una domestica dalla pelle color ebano e il seno cadente sulla pancia, suo marito giardiniere, magro e nerboruto, il loro bimbo paffuto ed educato, relegati a dormire in una dependance in giardino. Quattro soldi fuori busta in cambio di una cura, che consisteva in un tuffo negli occhi profondi e tristi di quella donna africana, durante un adultero amplesso clandestino.

Cinque anni prima aveva lasciato tutto e ora si trovava laggiù, alla disperata ricerca dell’ essenza della donna somala che aveva comprato, amato ed infine perso per un cancro. Ora era pronto perché tutto terminasse. Fece l’ ultimo passo.

Restò esanime, appeso per il collo al fascio littorio che sporgeva dall’ edificio.”

 

 
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